Riabilitazione Visiva

Le tecniche di biofeedback vengono utilizzate da oltre 40 anni per alterare l’attività cerebrale, pressione sanguigna, tensione muscolare, frequenza cardiaca ed altre funzioni corporee che non sono sotto il controllo volontario.

Il Visual Pathfinder, strumento che basa i suoi principi sulla teoria della plasticità del sistema nervoso centrale, consente, grazie ad un meccanismo a retroazione (biofeedback), di registrare la risposta della corteccia cerebrale ad uno stimolo strutturato stazionario e di convertirla in un segnale acustico con tonalità crescente o decrescente in accordo con la variazione dell’ampiezza dello stimolo.

In questo modo chi si sottopone al training è in grado prima di riconoscere e poi di incrementare, attraverso l’apprendimento, la propria risposta, con l’obiettivo di migliorare con essa tutte le capacità visive collegate.

Questo tipo di trattamento è in grado di offrire benefici ad una vasta gamma di soggetti:

• Pazienti affetti da patologie della retina, del nervo ottico, delle vie ottiche e delle aree corticali.

• Pazienti affetti da degenerazione maculare per i quali risulti opportuna la ricerca di aree residue di visione e fissazione eccentrica

• Pazienti affetti da problemi della visione binoculare come l’ambliopia (occhio pigro), la soppressione, la diplopia, l’eteroforia, il nistagmo, ecc.

• Pazienti con ametropie tali da limitare le capacità visive, con o senza correzione ottica

• Pazienti affetti da patologie del sistema visivo di qualsiasi genere, collocabili all’interno dei limiti legali dell’ipovisione

• Pazienti affetti da problemi della visione dei colori (daltonismo)

 

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