Cheratocono

Che cos’è il cheratocono (KC) e quale è la sua incidenza? Il Kc è una patologia, generalmente bilaterale, legata ad una debolezza strutturale della cornea, che si assottiglia perdendo la sua forma sferica e diventando conica cosicché l’immagine che si forma sulla retina risulta distorta.   Il Kc pur essendo raro non è infrequente, 1 caso ogni 600 abitanti. Nonostante i numerosi studi su questo argomento la sua origine rimane ancora oggi sconosciuta. Può esistere una predisposizione ereditaria. E’ più frequente nei maschi.

Quali esami sono necessari per una corretta diagnosi? La diagnosi viene posta grazie all’ausilio di indagini corneali che comprendono la tomo-topografia, la pachimetria corneale e lo studio dell’isteresi corneale cioè delle caratteristiche elastiche della cornea.

Come progredisce? Il KC non è presente alla nascita, ma si rende manifesto, di solito, verso la pubertà e tende a progredire fino ai 40 anni circa, mantenendosi poi stabile per il resto della vita. Ci sono forme, però, che iniziano più tardi e forme che non si arrestano e continuano a progredire: non è quindi possibile definire una regola generale e ogni caso va inquadrato singolarmente. Nei suoi primi stadi causa sfocature trascurabili, aumento della sensibilità verso riflessi e luci e può essere scambiato con una miopia associata ad astigmatismo. Ogni occhio può essere colpito in maniera differente. Il procedere del KC è imprevedibile. All’inizio il difetto refrattivo si corregge molto bene con semplici lenti da occhiale ma, quando il cono continua a crescere, il malato vede sempre peggio e con gli occhiali non si riesce più a rendere nitida la visione. In questi casi, il passo successivo, può essere la lente a contatto. Con il progredire della patologia le terapie diventano necessariamente chirurgiche. L’intervento base è sempre stato ed è ancora il trapianto della cornea, che può essere eseguito a tutto spessore oppure sostituendo solo una piccola lamella superficiale                                                                                                                       

Esistono interventi alternativi al trapianto di cornea? In questi ultimi anni si è pensato di contrastare questa patologia con trattamenti meno invasivi quali il Cross linking corneale o l’inserimento di Anelli corneali intrastromali.

 

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