Cross Linking Corneale

La cornea è costituita da fibre collagene disposte ordinatamente. La resistenza meccanica della cornea è correlata al numero di fibre e, soprattutto, al numero di legami chimici a ponte che esistono tra di loro. Nel cheratocono si determina una alterazione della corretta struttura del collagene con conseguente riduzione della resistenza meccanica della cornea che, quindi, si deforma sotto la spinta della pressione endoculare.

La tecnica del cross-linking sfrutta una sostanza innocua, la Riboflavina, nota come Vitamina B2, per creare una reazione chimica all’interno dello stroma corneale, innescata dalla luce ultravioletta emessa da una lampada appositamente studiata per questo scopo. La reazione chimica comporta un moltiplicarsi di legami tra le fibre collagene che, in maniera sorprendente, diventano più spesse, più ordinate e più resistenti a stimoli meccanici e chimici. Ne risulta una stabilizzazione della cornea con conseguente arresto dello sfiancamento della stessa e, pertanto, del cheratocono.

Quando ed in quali pazienti si può eseguire il Cross-linking del collagene corneale?  
Età tipica del cheratocono evolutivo: 12-35 anni, ma in alcuni casi si può agire anche fino a 36-40 anni visto che il parametro più importante è la progressione clinica e strumentale evidenziabile negli ultimi 6-12 mesi. Un parametro fondamentale è lo spessore corneale che deve essere maggiore o uguale a 400 micron nel punto più sottile della cornea perché sotto questa soglia potrebbe esserci un rischio concreto che la radiazione UV danneggi l’endotelio in modo irreversibile e quindi, in questi casi, la tecnica va evitata. È anche importante avere una “cornea chiara”, cioè senza opacità, quali cicatrici o strie. Questo perché da una parte il trattamento non elimina le opacità e dall’altra perché possono favorire l’insorgenza di complicanze post-operatorie.

Come si esegue il Cross-linking?   
La tecnica è semplice e la durata dell’intervento è di circa 30 minuti. L’occhio viene anestetizzato con un collirio ed il paziente viene fatto accomodare su un lettino operatorio. Si posiziona uno strumento che consente di mantenere l’occhio aperto senza fatica e quindi si procede alla rimozione dell’epitelio corneale. Questo passaggio è necessario per consentire al farmaco di penetrare correttamente all’interno della cornea. La rimozione dell’epitelio non è, comunque, né dolorosa né pericolosa! L’epitelio rapidamente si rigenera e per questo, nel giro di qualche giorno, sarà di nuovo ben formato. Bisogna precisare che la ricerca farmacologica è orientata per il futuro verso la messa a punto di una preparazione capace di agire senza rimuovere l’epitelio in modo da rendere il trattamento ancora meno invasivo.
Una volta che la cornea si è imbibita di riboflavina, somministrata goccia a goccia, bisogna lasciarla esposta all’azione dei raggi ultravioletti di tipo A (UV-A) per circa 30 minuti in modo che i legami tra le fibre collagene si formino numerosi ed in modo uniforme. In questa fase il paziente dovrà fissare la lampada ed il chirurgo dovrà controllare il corretto allineamento della sorgente luminosa aggiungendo periodicamente altra riboflavina.
Dopo questo passaggio l’occhio viene medicato e si applica una lente a contatto morbida in modo da ridurre il dolore e favorire la corretta guarigione della superficie della cornea.

L’intervento di Cross-Linking è pericoloso?          
Fondamentalmente il Cross-Linking è sicuro se il paziente viene selezionato in modo corretto e se il trattamento viene eseguito secondo protocollo. Bisogna ricordare che ad oggi in letteratura non è riportata, nell’immediato postoperatorio, nessuna complicanza grave con tale metodica. Sono stati riportati solo alcuni casi di edema cornale che si risolvono con terapie specifiche nel giro di pochi giorni o qualche settimana. Non è mai stata riportata alcuna complicanza a lungo termine.

Cosa succede dopo l’intervento di Cross-linking?
Nei primi giorni successivi all’intervento è normale vedere male (offuscamento della vista) e fino a quando la riepitelizzazione non sarà completa, si potrà presentare una sintomatologia caratterizzata da dolore e/o sensazione di corpo estraneo, generalmente controllata dalla terapia prescritta. Dopo la fase post-operatoria precoce la cornea tende ad “assestarsi” lentamente nel tempo: anche se la visione torna a valori buoni nel giro di qualche settimana, sono necessari alcuni mesi per apprezzare al meglio il trattamento!

Cosa dobbiamo aspettarci dall’intervento?

Il più importante risultato del Cross-linking è la stabilizzazione della progressiva deformazione corneale. Il rinforzo del collagene corneale determina, pertanto, una stabilizzazione delle condizioni visive. In quasi tutti i casi si assiste anche una lieve regolarizzazione dell’astigmatismo che si traduce anche in un lieve miglioramento della vista. In base a quanto detto si comprende che la condizione ideale di trattamento è costituita dagli stadi precoci del cheratocono in cui le alterazioni più gravi non si sono ancora manifestate.

 

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