Media

 

Articoli, Interviste e Pubblicazioni

 

 

  • La Voce AICCER – 2017
    IOL EDOF con tecnologia wavefront: nostra esperienza
    di Bedei Andrea, Castellini Laura, Pietrelli Alessia

 

 

  • Corriere della Sera – 28 Maggio 2014

La cornea, spiega l’oculista Andrea Bedei, rappresenta la lente più potente dell’apparato visivo. Le patologie corneali ectasiche e cioè il cheratocono, la degenerazione marginale pellucida e le ectasie secondarie a chirurgia refrattiva e non, erano trattate fino a poco tempo fa, unicamente con il trapianto. Oggi invece vi sono metodiche meno invasive quali il cross-linking corneale che, come spiega ancora Bedei in qualità di responsabile dell’U.O. di Oculistica della clinica San Camillo di Forte dei Marmi, sfrutta la capacità della riboflavina di creare una reazione all’interno dello stroma corneale che determina un moltiplicarsi dei legami tra le fibre collagene della cornea, con conseguente arresto dell’ectasia. Il trattamento con anelli intrastromali invece consiste nell’inserire piccoli segmenti di anelli in materiale inerte, che rimodellano la forma corneale mentre con le cheratoplastiche lamellari si sostituisce la sola porzione danneggiata. Nei casi in cui il trapianto fallisce la soluzione può essere un sostituto artificiale come la nuova cheratoprotesi che Bedei sta progettando insieme ai bio-ingegneri del dipartimento di Ingegneria di Pisa.

 

  • Il Giornale – 3 Aprile 2011
    Come superare la debolezza della cornea Il cheratocono è una malattia di solito bilaterale, determinata da una debolezza della cornea, che si assottiglia progressivamente perdendo la sua forma conica: l’immagine che viene a formarsi sulla retina risulta distorta, e la qualità visiva viene compromessa. Grazie alle attuali capacità diagnostiche topo-tomografia e pachimetria corneale), oggi si sa che è meno infrequente di quel che si riteneva in passato: l’incidenza è di circa un caso ogni 500 abitanti. “Insorge di solito, verso la pubertà e tende a peggiorare fin verso i 40 anni” spiega Andrea Bedei, responsabile del dipartimento di Oculistica della Casa di Cura San Camillo di Forte dei Marmi. “ Successivamente dovrebbe stabilizzarsi, per il naturale indurimento del tessuto corneale con l’avanzare dell’età. Esistono peròforme tardive ed altre che non si arrestano, per cui ogni caso va inquadrato singolarmente”. Nei suoi primi stadi, il cheratocono può essere scambiato con una miopia associata ad astigmastismo e corretto con occhiali o lenti a contatto. Col tempo il malato vede sempre peggio e i normali ausili visivi non riescono più a rendere nitida la visione. Fino a pochi anni fa, a questo punto, era indispensabile un trapianto di cornea. Oggi, per fortuna, esistono varie strade alternative. “La metodica più innovativa, indicata soprattutto per gli stadi iniziali, è il cosiddetto cross-linking corneale”, afferma Bedei. “Un trattamento semplice e non invasivo che consiste nell’instiillare sulla cornea un collirio a base di riboflavina (una vitamina del gruppo B) , che viene poi attivata con raggi ultravioletti: ciò porta ad un consolidamento della cornea e, nel 65 per cento dei casi, consente addirittura un miglioramento dell’acuità visiva. In una fase un po’ più avanzata, invece, efficace è l’impianto di anelli intrastromali, piccole protesi ion materiale sintetico che, inserite nello spessore della cornea, ne irrobustiscono la struttura, riuscendo a migliorare la tendenza alla conizzazione. Nelle forme più gravi, resta necessario il trapianto di cornea o cheratoplastica. “Anche qui, tuttavia, i progressi sono stati notevoli. Anziché sostituire l’intera parte centrale della cornea (cheratoplastica perforante) oggi è possibile asportarne, in modo mirato e preciso, solo una lamella, con notevole riduzione del rischio di rigetto, la complicanza più pericolosa in questo intervento. 

 

  • La Nazione – 14 Marzo 2009
    Cornea artificiale al San Camillo: trapianto record
    Un intervento pionieristico è stato portato a termine con successo al San Camillo di Forte dei Marmi. Il dottor Andrea Bedei – responsabile del centro oculistico della clinica – ha trapiantato una cornea artificiale nell’occhio di un paziente 69enne. Questa operazione – la seconda in Italia – conto solo 69 casi analoghi in tutto il mondo